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view post Posted on 5/2/2010, 14:37 by: GuidOpel™Reply



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Le Dodge Nitro e Journey potrebbero non essere le uniche auto del brand americano ad essere vendute come Fiat. Stando ad alcune indiscrezioni provenienti dalla Francia, anche la Caliber sarà sottoposta all’operazione di re-badging per essere commercializzata come la nuova crossover compatta della Casa torinese. Adottando il badge Fiat, la Caliber potrebbe finalmente combattere ad armi pari con la Nissan Qashqai sul mercato europeo, dove i brand Chrysler e Dodge scompariranno, molto probabilmente, a partire dal 2011.

Se l’operazione dovesse andare in porto, la Dodge Caliber con il brand Fiat sarà equipaggiata con il motore 2.0 MultiJet da 165 CV, in sostituzione dell’attuale CRD di pari cilindrata da 140 CV, fornito da Volkswagen. Per quanto riguarda gli altri modelli Dodge venduti in Europa, la Viper uscirà di scena alla fine del suo naturale ciclo di vita, mentre la Avenger abbondonerà in silenzio i mercati del Vecchio Continente, rivelatasi alla fine un vero e proprio flop.

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view post Posted on 30/1/2010, 14:53 by: GuidOpel™Reply
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"L'Alfa è il grande lavoro incompiuto di Fiat. Per fare auto che facciano concorrenza ai tedeschi servono soldi e noi ne abbiamo messi già troppi" Sergio Marchionne

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IL SECOLO BREVE
Visto il periodo, le celebrazioni del 100° Alfa saranno asciugate: lancio della Giulietta il 12 aprile a Balocco e grande raduno di storiche il 24 giugno.

ALFA ROMEO
Proprio nell'anno del centenario la Casa del Biscione arriva a una dolorosa resa dei conti aziendale: Marchionne sostiene che i ricavi non consentono all'Alfa non consentono di sviluppare ancora modelli che raccolgono sul mercato risultati modesti. Non si parla di chiusura del marchio né di vendita, ma di un ridimensionamento: la 159, come dicevamo, non verrà sostituita e i soldi che sarebbero stati necessari per costruire un nuovo modello, circa un miliardo di euro, verranno destinati allo sviluppo della nuova generazione del motore V6 Pentastar della Chrysler, che sarà il propulsore per l'alta gamma di tutto il Gruppo. Troppo forti i tedeschi, inutile sfidarli nelle berline, sostiene Marchionne. Molto più versosimile che l'Alfa lanci una Suv compatta, concorrente di modelli come Nissan Qashqai e BMW X1, costruita negli stabilimenti americani della Jeep, pronta per il 2012. Per il resto Marchionne ha chiesto agli uomini Alfa idee di prodotti innvoativi, visto lo scarso successo riscosso anche da modelli come la Brera, la GT e la Spider, tutti destinati a uscire di scena. «Non farò il macellaio del marchio, ma serve realismo», ripete l'uomo dal maglione scuro. E così l'Alfa non tornerà neppure nella Terra Promessa del mercato americano, agognata da almeno dieci anni, vedendosi sfilare davanti il marchio Fiat, già pronto a sbarcare nelle grandi città Usa con la sfrontata italianità della 500, mentre Pomigliano si appresta a smontare le linee di produzione del Biscione per far fronte agli ordini della Panda. L'Alfa non vende e non si vende. E questo fa imbestialire gli alfisti, che si sfogano nei blog contro la scure di Torino e aspettano l'arrivo della Giulietta per capire se almeno nell'erede della 147 c'è un po' di quel Dna che serve per vedere un filo di luce in fondo al tunnel.

Quattroruote (rivista) N°652 di febbraio 20...

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view post Posted on 29/1/2010, 23:31 by: GuidOpel™Reply
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"Poco importa il logo che sarà sulle auto. Dobbiamo concentrarci sulle convergenze tra Lancia e Chrysler: sono enormi, i due modelli hanno lo stesso Dna." Sergio Marchionne



Da Cenerentola del Gruppo si trasforma in sposa prediletta del partner americano: il Dna è lo stesso della Chrysler, almeno secondo Marchionne, e quindile due marche potranno andare a braccetto nello sviluppo dei nuovi modelli. Già il prossimo anno, perciò, saranno in vendita una berlina e una cabrio targate Lancia, ma ricavate sulla Sebring, su cui è in corso un lavoro di revisione che riguarderà sia l'esterno sia, soprattutto, l'interno, considerato troppo spartano per i canoni europei. A fine 2011, poi, arriverà l'ammiraglia Lancia, la sostituta della Thesis: nascerà sulla base della Chrysler 300 e avrà quindi la trazione posteriore, che a sua volta la Casa americana aveva derivato dalla Classe E Mercedes. Ovviamente la Lancia continuerà poi a produrre i modelli che nascono in accoppiata con la Fiat: assieme all'Idea nascerà la nuova Musa, mentre con l'Ulysse (e la Grand Voyager) arriverà la nuova Phedra.


Due modelli Lancia in arrivo dalla gamma Chrysler: la nuova ammiraglia a trazione posteriore (sopra) e la cabrio derivata dalla Sebring


Quattroruote (rivista) N°652 di febbraio 2010 pagg. 36-39 (articolo di Mauro Tedeschini, render Poblete Press)

Edited by ~Guido (la Lambo)~ - 30/1/2010, 13:46

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view post Posted on 29/1/2010, 22:04 by: GuidOpel™Reply
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NOMI & CLONI - Come ribattezzare modelli del tutto simili agli originali come le Suv Fiat di derivazione americana? Per la Nitro, scherzando, c'è chi propone... Glicerina.

FIAT
La marca principe di Torino è reduce da un anno molto buono e verrà ulteriormente rafforzata dall'alleanza: entro fine anno verrà lanciata la versione «fiatizzata» della Dodge Nitro, una sport utility che avrà sia la trazione anteriore sia la 4x4. Le modifiche rispetto al modello americano saranno minime, perchè il tempo a disposizione è pochissimo: nuova calandra, qualche ritocco agli interni e via. Il nome è ancora da definire, mentre l aproduzione avverrà sicuramente negli Usa. Un anno dopo verrà lanciata anche la versione Fiat della Journey, una sport utility in doppia versione, a cinque e sette posti, su cui gli interventi rispetto alla versione-base americana saranno molto più importanti, sia all'interno sia all'esterno. Tanto per dare un ordine di grandezza: attualmente in Italia i due modelli vengono venduti con prezzi che partono da 30 mila euro (la Nitro) e da 25 mila (la Journey). Sempre nel 2011 verrà poi lanciata la nuova Idea, disponibile sia a cinque sia a sette posti e quindi di dimensioni accresciute rispetto al modello attuale. Al momento non sono previsiti sviluppi per la Multipla, che di fatto verrà sostituita dalla versione a passo lungo dell'Idea, mentre la nuova Ulysse nascerà non più su base Peugeot, come accade oggi, ma ricalcando gli schemi della nuova Grand Voyager, in uscita a fine 2011.


Quattroruote (rivista) N°652 di febbraio 2010 pagg. 36-39 (articolo di Mauro Tedeschini, render Poblete Press)

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view post Posted on 29/1/2010, 18:01 by: GuidOpel™Reply
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Grazie all'intesa con Chrysler il marchio torinese allarga subito la gamma con le Suv di provenienza americana. Mentre l'Alfa non sostituirà la 159 e deve rivedere tutti i piani: troppo forte la concorrenza tedesca




"La vita è come una bicilcletta: per mantenere l'equilibrio bisogna sempre muoversi". La frase di Albert Einstein che il gran capo di Fiat, Sergio Marchionne, ha fatto stampare sui biglietti natalizi, la dice lunga sulla filosofia del gruppo torinese. Chi si ferma è perduto, concetto che il manager italo-canadese ripete stizzito anche a chi vede nell'intervento nella Chrysler più un grande rischio che un'opporunità: «A dispetto di quanto sento dire, non è solo vero che Fiat ha salvato Chrysler, è vero anche il contrario», spiega; «il piano per la Chrysler non serve soltanto a ristrutturare la Casa americana, è determinante anche per la sopravvivenza di Fiat, il futuro delle due aziende adesso è legato a doppio filo ed entrambe avranno benefici enormi da un simile legame».

Il ragionamento di Marchionne è di una brutale semplicità: abbiamo la possibilità di creare un Gruppo che sia tra i primi cinque al mondo e non possiamo mancare un'occasione storica, anche se questo comporta sacrifici per marchi blasonati. Come l'Alfa Romeo, la Casa più difficile da amalgamare con il partner americano: «Basta con le storie gloriose usate come alibi, basta con le cavolate come i richiami a Tazio Nuvolari», taglia corto, «l'Alfa è indubbiamente una storia di successo, ma la storia non implica sopravvivenza: dobbiamo capire dove possiamo tenere testa alla migliore concorrenza internazionale e dove non abbiamo la possibilità. E, se necessario, ridimensionare le nostre ambizioni». In parole povere: la Fiat investirà su nuove generazioni di modelli che possano generare, con limitate modifiche e investimenti, altre automobili. Stop, invece alle macchine che non hanno queste caratteristiche e, per di più, si confrontano con una concorrenza quasi imbattibile, come le tedesche. Il che significa che non ci sarà una sostituta per l'Alfa 159, modello che, a detta proprio di Marchionne «è costato troppo e non ha soddisfatto le aspettative». Punto.

La sua strategia punta, invece, a sfruttare al massimo le quattro piattaforme industrial...

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view post Posted on 10/4/2009, 11:05 by: GuidOpel™Reply


Avevamo scritto ieri delle dichiarazioni dell’amministratore delegato del Gruppo Daimler relative alla volontà di ridurre le spese, ma non gli investimenti. Ma le parole di Zetsche, durante l’assemblea generale del Gruppo, hanno riguardato indirettamente anche il tema della recente ipotesi di accordo fra Fiat e Chrysler.
E’ importante ricordare che quando nel 2007 il Gruppo DaimlerChrysler si sciolse, il controllo di Chrysler passò alla Cerberus Capital Management per l’80.1% del capitale, ma Mercedes tenne per se un significativo 19,9% di cui al momento è ancora proprietaria e che è molto di più di quello che le varie ipotesi di accordo riconoscerebbero a Fiat. Ovviamente l’attuale situazione non ha alcun senso e nessuno sbocco e quel 19,9% che fino a qualche mese fa era quasi solo un peso e un vincolo per i tedeschi, adesso ha assunto una rilevanza strategica notevolissima.
Cerberus preme per acquistare la quota di Mercedes, per facilitare e rendere operativo l’accordo con Fiat, ma ora a Stoccarda il prezzo dell’offerta è considerato inaccettabile: “Le richieste di Cerberus stanno rendendo difficile il raggiungimento di un accordo” ha detto, lapidario, Zetsche. La sensazione è che celebrando il matrimonio con Fiat si siano sottovalutate le implicazioni del matrimonio precedente di Chrysler, tutt’altro che finito. Non ci resta che attendere nuovi sviluppi di questa vicenda a metà strada fra le finanza e il settore automobilistico.

Fonte: Milanofinanza.it

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view post Posted on 30/3/2009, 16:15 by: GuidOpel™Reply
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Bocciato anche il piano di ristrutturazione di General Motors. Il presidente Usa ha intenzione di concedere 60 giorni alla casa di Detroit per presentare un nuovo progetto di riduzione dei costi
Trenta giorni per chiudere l'accordo con Fiat come condizione per ottenere ulteriori fondi dal governo. È quanto prevede, riporta il New York Times, il piano dell'amministrazione Obama per Chrysler. Se la casa automobilistica americana riuscirà a finalizzare entro il 30 aprile l'accordo con Fiat e ridurrà ulteriormente il proprio debito, «l'amministrazione dovrebbe considerare un prestito da 6 miliardi di dollari».
L'amministrazione statunitense è convinta che Chrysler non possa funzionare come una compagnia indipendente nella situazione attuale. Se l'accordo Chrysler-Fiat non sarà completato, Washington prevede di rinunciare, lasciando che la Chrysler vada verso la completa liquidazione. Non è disponibile altro danaro, hanno sottolineato i responsabili del Governo degli Stati Uniti.
Shawn Morgan, una portavoce di Chrysler, ha dichiarato che la compagnia desidera lavorare con il dipartimento del Tesoro e con la task force di Obama sul settore auto, ma ha rifiutato di commentare i programmi della Casa Bianca. «Con l'imminente annuncio dell'amministrazione sulla ristrutturazione dell'industria automobilistica, ogni commento o dichiarazione sarebbero inappropriati», ha detto la Morgan.
60 giorni a General Motors per ridurre i costi
Il New York Times riporta anche che il presidente americano Barack Obama ha intenzione di concedere 60 gioni a General Motors per presentare un piano di riduzione dei costi. L'amministrazione - riporta il quotidiano - dovrebbe fornire alla casa automobilistica l'assistenza necessaria in termini di aiuti durante questo arco di tempo. Nel frattempo il numero uno di Gm , Richard Wagoner, lascia il suo incarico come primo passo nell'ambito del piano per il salvataggio e la ristrutturazione della compagnia di Detroit. Gm ha chiesto al Governo ulteriori 16,6 miliardi di dollari di fondi, oltre ai 13,4 miliardi già incassati, ma l'amministrazione Obama è stata esplicita: il piano presentato non è sostenibile (così come quello di Chrysler) e in mancanza di un valido progetto alternativo non verranno più erogati fondi pubblici. La Casa Bianca sosterrà la liquidità operativa necessaria alle due case nei periodi previsti.

Fonte: Il Sole24ore

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