"L'Alfa è il grande lavoro incompiuto di Fiat. Per fare auto che facciano concorrenza ai tedeschi servono soldi e noi ne abbiamo messi già troppi" Sergio Marchionne
IL SECOLO BREVEVisto il periodo, le celebrazioni del 100° Alfa saranno asciugate: lancio della Giulietta il 12 aprile a Balocco e grande raduno di storiche il 24 giugno.
ALFA ROMEOProprio nell'anno del centenario la Casa del Biscione arriva a una dolorosa resa dei conti aziendale: Marchionne sostiene che i ricavi non consentono all'Alfa non consentono di sviluppare ancora modelli che raccolgono sul mercato risultati modesti. Non si parla di chiusura del marchio né di vendita, ma di un ridimensionamento: la 159, come dicevamo, non verrà sostituita e i soldi che sarebbero stati necessari per costruire un nuovo modello, circa un miliardo di euro, verranno destinati allo sviluppo della nuova generazione del motore V6 Pentastar della Chrysler, che sarà il propulsore per l'alta gamma di tutto il Gruppo. Troppo forti i tedeschi, inutile sfidarli nelle berline, sostiene Marchionne. Molto più versosimile che l'Alfa lanci una Suv compatta, concorrente di modelli come Nissan Qashqai e BMW X1, costruita negli stabilimenti americani della Jeep, pronta per il 2012. Per il resto Marchionne ha chiesto agli uomini Alfa idee di prodotti innvoativi, visto lo scarso successo riscosso anche da modelli come la Brera, la GT e la Spider, tutti destinati a uscire di scena. «
Non farò il macellaio del marchio, ma serve realismo», ripete l'uomo dal maglione scuro. E così l'Alfa non tornerà neppure nella Terra Promessa del mercato americano, agognata da almeno dieci anni, vedendosi sfilare davanti il marchio Fiat, già pronto a sbarcare nelle grandi città Usa con la sfrontata italianità della 500, mentre Pomigliano si appresta a smontare le linee di produzione del Biscione per far fronte agli ordini della Panda. L'Alfa non vende e non si vende. E questo fa imbestialire gli alfisti, che si sfogano nei blog contro la scure di Torino e aspettano l'arrivo della Giulietta per capire se almeno nell'erede della 147 c'è un po' di quel Dna che serve per vedere un filo di luce in fondo al tunnel.